ROSSOCINABRO | Available Works | Annamaria Biagini | Italy

               

         
  ANNAMARIA BIAGINI

           Firenze, Italy

         

Pianeta fiorito di Annamaria Biagini

Annamaria Biagini - Acquario girotondo

Pianeta fiorito

mixed media on wood with various decoration elements

cm 100 x 100

Acquario

mixed technique on wood with crystals

cm 50 x 50

   
Annamaria Biagini - Acquario girotondo Annamaria Biagini - Viaggio infinito dei pianeti fioriti
   

Acquario girotondo

mixed media on wood with various decoration elements

cm 50 x 50

Viaggio infinito nei pianeti fioriti

mixed technique on wood with various decoration elements

cm 50 x 50

   
Annamaria Biagini - Acquario sonoro Annamaria Biagini - Acquario piccoli mondi
   

Acquario sonoro

mixed media on wood with crystals

cm 50 x 50

Viaggio infinito nei pianeti fioriti

mixed technique on wood with crystal

cm 50 x 50     (sold)

   
Annamaria Biagini - Acquari  
   

Acquario Acquari

mixed media on wood with crystals

cm 40 x 50

Babudrus ® is a registered trademar

 

 

   
Annamaria Biagini - Città Babudrus 6 Annamaria Biagini - Città Babudrus 7
   

Città Babudrus 6

watercolours on paper

cm 25 x 36

Città Babudrus 7

watercolours on paper

cm 25 x 36     (sold)

   
Annamaria Biagini - History 4 Annamaria Biagini - History 5
   

History 4

watercolours on paper

cm 12 x 18

History 5

watercolours on paper

cm 12 x 18

   
Annamaria Biagini - History 7A Annamaria Biagini - History 8
   

History 7a

watercolours on paper

cm 14,5 x 14,5

History 8

watercolours on paper

cm 14,5 x 14,5

   
Annamaria Biagini - History 9 Annamaria Biagini - History 10
   

History 9

watercolours on paper

cm 14,5 x 14,5

History 10

watercolours on paper

cm 14,5 x 14,5

   
Annamaria Biagini - History 11 Annamaria Biagini - History 12
   

History 11

watercolours on paper

cm 14,5 x 14,5

History 12

watercolours on paper

cm 12 x 18

   
Annamaria Biagini - History 13 Annamaria Biagini - History 14
   

History 13

watercolours on paper

cm 12 x 18 (sold)

History 14

watercolours on paper

cm 12 x 18

   
Annamaria Biagini - Sonagli 5  
   

Sonagli 5

watercolours on paper

cm 25 x 36

 

   
   
   
   

 

About

Autrice fantastica fino al midollo, intensamente conscia dei propri strumenti espressivi Annamaria Biagini con 'Babudrus ®'  rappresenta in modo geniale un mondo impossibile, un'architettura irreale, fantastica che incanta e sconcerta l'uomo affascinato dal surreale e, al tempo stesso, ne soddisfa il bisogno di ordine e di equilibrio. Traspaiono dall'opera e dalle invenzioni di questa artista i suoi molteplici interessi e le variegate fonti di ispirazione, si potrebbe citare il raffinatissimo Klee, Chagall, Kandinsky e la stessa Niki de Saint Phalle... L'opera della Biagini appartiene dunque all'immaginario e fa riemergere ricordi lontani, sensazioni, sogni, fiabe, racconti antichi ambientati in un mondo quasi metafisico che vive però di realtà quotidiana. In ˜Babudrus ®' c'è tutto il creato, tutta la natura terrena e celeste: alberi, fiori, foreste, stelle. L'incanto nasce proprio da questa atmosfera immaginifica, fiabesca e metafisica ottenuta attraverso la 'conflagrazione' di elementi del reale noti a tutti. Cristina Madini

 

Uno splendido acquario simbolico fra esattezza e sogno

Annamaria Biagini è una pittrice di tutto rispetto e di indiscussa originalità. Essa trae dalla vita l'imprevedibile multiformità delle cose e i loro ritmi imprevisti; dal 'suo' teatro trae invece la sapienza scenografica, l'astuzia delle campiture, quella varietas che suscita sorpresa e incanto; da se medesima, cioè dal suo talento, trae con un gusto sicuro e raro la capacità di organizzare tanto vario trovarobato nell'arte misteriosa della rappresentazione dove disegno e forme, colori e toni dispongono e suscitano una realtà altra. Livornese, Annamaria Biagini ha una già intensa storia. Molteplice la sua formazione, nella pittura alla scuola del prestigioso maestro Giancarlo Cocchia; con Sebastiano Trovato allieva di scultura e infine scenografa sotto la direzione di Ferdinando Ghelli. Oggi l'artista ha conquistato una ricca e riconosciuta esperienza professionale di costumista e scenografa, lavorando nei più importanti teatri italiani di Milano, Genova, Bari, Roma e Firenze. In quest'ultima città , ha più volte collaborato ad allestimenti per il Maggio Musicale Fiorentino. Per Annamaria la pittura è una sorta di fatale approdo dove la molteplicità delle competenze (dal teatro alla danza) si scioglie finalmente in una libera creatività, cioè nella gratuità dell'arte. Partita da dense monocromie, da cretti, da colori macchianti la carta (la tecnica mista su carta le è molto cara), l'artista è via via, e oggi, giunta a una sorta di lenticolare pulizia di rappresentazione sicché ogni suo quadro risulta vario ed organico di una infinita molteplicità di oggetti reali o irreali che arieggiano a ruote, a sfere (mongolfiere o batisfere?), a minuscoli frammenti di paesaggio, a colonne e colonnati, a fantasiosi asteroidi nello spazio, a farfalle, a ombrelli, a soli, a piante, un insieme situato su sfondi dai teneri e molteplici colori che hanno la silenziosa grazia dell'acquario. Talora invece la mano disegna (un leggero disegno è sempre all'origine dei suoi lavori) più precise forme: grandi circoli contenenti quel fantastico trovarobato di singolari inesistenze che si è detto (paradiso di un magico orologiaio), e allora l'artista inclina verso una curiosa classicità , quasi da capolettera di medievali messali. Qualcosa di più, si può indicare nominando gli artisti su cui Annamaria ha più a lungo meditato e dei quali si leggono labili ma significative tracce nella sua opera. Per esempio Bruegel o Ensor, o in elenco alla rinfusa che ha però una logica, Klee e Kandinskij, senza dimenticare i sogni ebraici di Chagall dal quale l'artista sembra derivare quella magica capacità di sospensione delle immagini in un volo sognato. Ma il proprium di questa pittrice è senza dubbio tutto suo e sta nell'unire la gratuità del fantastico, l'acribia lenticolare degli 'oggetti impossibili' rappresentati, in un paesaggio autonomo, allegro e razionale insieme, che ha qualcosa di ludico e qualcosa di profondamente simbolico. Nelle tele della Biagini tutto è esatto ma come è esatto il mondo che non esiste. Pier Francesco Listri

 

A splendid symbolic aquarium of exactitude and dream

Annamaria Biagini is a painter of indisputable originality who certainly commands respect. From life, she draws the unpredictable multiformity of things and their unexpected rhythms; from 'her' theater she instead drraws a canny sense for setting the stage, and astute feel for background painting, and that varietas that kindles surprise and sorcery; from herself (that is, from her talent) she draws a sure sense of taste and the capacity to organize and incredible miscellany of articles from a properties chest within the mysterious art of representation, where line and form, colors and shadings arrange and quicken an other reality. The story of this Livornese painter is already an intense one. Annamaria Biagini's training has taken many forms: in painting at the school of the master Giancarlo Cocchia, in sculpture with Sebastiano Trovato, and finally scene design under the direction of Ferdinando Ghelli. Today, the artist has accrued a great quantity of professional experience and is acknowledged as a costume and set designer, working in the most important Italian Theaters in Milano, Genova, Bari, Roma and Firenze. The latter city has more than once hailed Annamaria's contribution to the Maggio Musicale Fiorentino productions. For Annamaria painting is a sort of fatal landing-place where her many skills (from theather to dance) finally meld and mellow in a free creative impulse, into the gratuity of art. Her paintings are untitled and it would be difficult to say why, although many would bear a title; it is also difficult for anyone who has not seen her works to describe them (and this is one of the artist's merits). But each work has its own story and evolution. From dense monochromes, from earthen glazes, colors that stained the page (she is devoted to mixed media on paper), the artist moved toward what is today a sort of lenticular cleanliness of representation such that each of her canvases is varied and organic with an infinite multiplicity of real or unreal objects that assume the air of wheels, spheres (big balloons or bathyspheres), miniscule fragments of landscapes, columns and colonnades, fanciful asteroids in space, butterflies, umbrellas, suns, plants; an ensemble set against backgrounds in many delicate colors that have the silent grace of an aquarium. Sometimes, instead, the hand draws (and in fact, a faint sketch always underlies her paintings) more precise forms, large circles containing that fantastic miscellany of non-existences we mentioned above (the paradise of a magical clockmaker), and then the artis inclines toward a curious classicism, almost recalling an illuminated capital in a medieval missal. Something more, as we await the pleasure of seeing these works, we can learn from naming the artists on whose work Annamaria Biagini most meditated and of whom we can read labile, but significative traces in her work. For example, Bruegel and Ensor, or in a list in no particular order that nevertheless follows logic, Klee and Kandinsky, without forgetting Chagalll's Hebraic dreams from which the artist seems to derive that magical capacity to suspend images in dreamt flight. But this painter's proprium is undoubtedly hers alone and lies in her capacity to unite the gratuitousness of the fantastic, the lenticular precision of the 'impossible objects' she represents, with a landscape that is at once independent, allegro, and rational, that contains something of ludus and something deeply symbolic. In Biagini's canvases, everything is exact, but it is exact like only a world that does not exist could be. Pier Francesco Listri

 

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